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Scalea è uno dei paesi più antichi dell'alto Tirreno Cosentino
situato a 109 Km del capoluogo Cosenza, a 25 m sulla costa
tirrenica, alla destra della foce del fiume Lao e conta circa 10.000
abitanti. E' il tipico borgo medioevale costiero predisposto per la
difesa dalle incursioni. Scalea è sorta durante le lotte tra
Longobardi e Bizantini, per il dominio della zona, prima del sec:
IX. Scalea come luogo di villeggiatura è stato scoperto dai romani
verso il sec. a.C. lo documentano i numerosi ruderi delle ville
romane di epoca imperiale sparsi nella piana e sulle prime alture. I
romani costruirono queste ville nei posti più panoramici. Le
lussuose dimore servirono loro, oltre che per la villeggiatura,
anche da modello per la costruzione delle ville di Ercolano e
Pompei. La magnifica zona prima era la terra degli Enotri. Dal nome
del re di questa gente, Italo, o dal loro simbolo, deriva il nome
Italia. Scalea, erede della greca Laos e della romana Lavinium,
diventa centro importante in epoca normanna. E tale rimane anche in
epoche d'influenza angioina, aragonese, spagnola e francese. Si
presenta con le sue caratteristiche case, poste l'una sull'altra. In
queste stagioni della sua storia, Scalea esprime una civiltà
contadina e anche marinara.
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Dal belvedere di Napoleone, dove un masso ricorda la testa
dell'Imperatore, si può ammirare la lunga spiaggia interrotta da un
imponente scoglio su cui sorge un'antica Torre, detta Talao, oggi
simbolo della città. Torre Talao fu costruita nel XVI secolo. Faceva
parte del sistema difensivo costiero contro le incursioni dei turchi
voluto da Carlo V; Imperatore di Spagna. Il sistema di difesa, che
comprendeva 337 torri una in vista dell'altra, fu suggerito al
monarca e avviato da Don Pedro de Toledo, Vicere del regno di
Napoli. L'ordine per la costruzione della Torre venne emesso nel
1563 dal suo successore, Don Parafan de Ribera d'Alcalà. In origine
il promontorio di Torre Talao era un'isola. Fenomeni di interramento
l'hanno completamente aggregata alla terra ferma. Le grotte dello
"scoglio" di Torre Talao furono abitate dagli uomini della
preistoria: trentamila anni fa! (uomo di Neanderthal-Paleolitico
medio/superiore) Da qui passarono Enea ed Ulisse e nei pressi morì
Draconte, compagno del re di Itaca. Nei dintorni doveva trovarsi
l'heroon (monumento commemorativo di un eroe) citato da un oracolo
che predisse: "presso Draconte Laio, molto popolo sarà per perire".
E' infatti, nell' estate del 389 a.C, si combatte, nella piana del
Lao, una delle più terribili battaglie dell'antichità tra i Lucarli
(30.000 fanti e 4.000 cavalieri) e i Greci di Thurii (14.000 fanti e
1.000 cavalieri). Dieci mila Thurini perirono sul campo, molti altri
furono fatti prigionieri. (Diodoro Siculo).
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Da Torre Talao si possono ammirare le spiagge e le insenature che,
a suo tempo, formavano un porto naturale, oggi scomparso.Lo storico
e archeologo francese, Lenormant, del sec. XIX, lo definì: "Joli
port naturel". Per secoli il porto naturale fu un importante scalo
marittimo, con annesso cantiere navale. specialmente quando Scalea
si ribellò agli Angioini e divenne terra "demaniale". Dalla
circostanza, trasse grande vantaggio la marineria del borgo che
divenne rinomata in Calabria e altrove, perché le sue navi toccavano
i più noti porti del Mediterraneo e dell'Atlantico. Fazio degli
Uberti, nel suo Dittamondo (1347) libro III, cap. XV, scriveva:
"...contro a Scalea e Andreano stanno Didini e la Micea e questa
gente la via di Conturbia fanno...". Le imbarcazioni dei marinai di
Scalea, cioè, si spingevano fino a Conturbia, l'attuale Canterbury.
Dell'antica tradizione marinara di Scalea, oggi, rimane solo la
festa della Madonna del Lauro, Patrona della gente di mare del
luogo, che si festeggia l'8 settembre di ogni anno. Con l'arrivo
delle famiglie, Romano e Pallamolla, venute una da Salerno e l'altra
dalla Provenza, inizia il periodo di espansione per Scalea. La
Famiglia dei Romano giunse a Scalea a seguito degli Angioini. Era
una famiglia molto facoltosa, tanto da prestare denaro al Re Carlo I
d'Angiò. I Romano andarono ad abitare nell'attuale Palazzo dei
Principi, non ancora completato, per come oggi possiamo, ammirarlo.
E qui nacque Ademaro Romano che, per il suo valore e Impegno, fu
nominato da Re Roberto ,d'Angiò Ammiraglio della flotta e
Consigliere Regio. Dopo la sua morte, il comando dei vascelli passò
a Leonardo da Vassallo, anche lui nato a Scalea.
I Pallamolla erano abili e ricchi mercanti in contratto, anche, con
i banchieri di Firenze. Nel borgo incrementarono la coltivazione e
l'esportazione del baco da seta, del lino, del riso e della canna da
zucchero.Abbellirono e ingrandirono la loro dimora. Nel Palazzo
Pallamolla nacque, nel 1571, Lucio Pallamolla, poi monaco Barnabita,
col nome di Padre Costantino, oggi Beato. Il Centro Antico di Scalea
è dominato dai ruderi del Castello che fu costruito dai Normanni
laddove sorgeva una rocca Longobarda nelI'XI secolo. Nel Castello i
fratelli Ruggero il Normanno e Roberto il Guiscardo firmarono "il
Patto detto di Scalea" con cui si divisero la Calabria da loro
conquistata (1062). Qui, verso il 1245, nacque Ruggero Loria o di
Lauria, Grande Ammiraglio della flotta Angioina e Aragonese. La sua
personalità e le sue gesta colpirono anche la fantasia del Boccaccio
che così ricorda Ruggero e il suo paese natio nel Decamerone,
giornata V novella VI: " "Discorsa tutta la marina della Mirnerva
infino alla Scalea in Calabria e per tutto della giovane
investigando, nella Scalea gli fù detto..." E più avanti: "...è
mentre così infino all'ora determinata eran tenuti gridandosi per
tutto il fallo da lor commesso e pervenendo agli orecchi di Ruggier
di Loria, uomo di valore inestimabile e allora Ammiraglio del
Re...".
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Il Castello fu ereditato da Roberto, detto Scalone, figlio di
Roberto il Guiscardo, da cui prese il nome l'omonimo Passo sulla
strada statale Belvedere M.mo-SantAngata D'Esaro. Poi il Castello fu
dimora di molti feudatari tra cui i Pascale, i Sanseverino, i
Caracciolo e, in ultimo, gli Spinelli. Dai resti dei suoi bastioni
si possono ammirare i ruderi della Grancia e del Convento
Francescano, del secolo XIII, e i resti delle Chiesette di Santa
Lucia, San Marco, San Cataldo, Santa Caterina, erette dai monaci
Basiliani prima del Mille. Il lato sud del Centro Antico è
caratterizzato dalla mole di una Torre di guardia Aragonese,
conosciuta come Torre Cimalonga, costruita nel secolo XV in funzione
del sistema difensivo del paese. La Torre, a pianta circolare, era a
guardia di una delle quattro porte (Ponte, Marina, Castello e
Cimalonga) di entrata a Scale, a Oggi ospita un Antiquarium ricco di
numerosi reperti archeologici della zona. Le porte, le mura di
cinta, le torri di guardia testimoniano i lunghi periodi di lotta.
Il maestoso Palazzo dei Principi ricorda l'epoca feudale. All'inizio
del secolo XVII corsari, all'improvviso, attaccano dal mare Scalea.
Il Principe di Scalea, Francesco Spinelli li affronta sulla
spiaggia. Dopo aspra battaglia, gli assalitori sono messi in fuga.
Da una imbarcazione dei fuggiaschi parte un colpo di archibugio che
colpisce il Principe, che muore sull spiaggia tra la costernazione
generale dei suoi sudditi.
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